venerdì 18 maggio 2007

La Storia Della Sony




Sony vide la luce a Tokyo nel 1946, in un grande magazzino semi-distrutto dai bombardamenti. Masaru Ibuka, ingegnere, e Akio Morita, fisico, investirono l'equivalente di 1350 euro per impiantare un'azienda con 20 dipendenti destinata alla riparazione e alla costruzione di apparecchiature elettriche.

La svolta decisiva per il successo futuro si ebbe nel 1954, quando la Tokyo Tsuchin Kogyo - questo era il nome dell'azienda - ottenne una licenza per la produzione di transistor. La tecnologia del transistor, inventata in America, non era ancora stata applicata alle radio, che funzionavano a valvole. Nel maggio dello stesso anno, Sony produsse il primo transistor giapponese e la prima radio interamente a transistor.

Da allora in poi, Sony è sempre stata all'avanguardia nell'invenzione e nell'innovazione. Alla Sony si deve il primo televisore a colori Trinitron nel 1968, la videocassetta a colori nel 1971, il videoregistratore Betamax (primo sistema video al mondo per uso domestico) nel 1975, il Walkman nel 1979, il dischetto da 3,5 pollici nel 1989, una macchina fotografica elettronica nel 1981, il primo lettore CD al mondo nel 1982, la prima videocamera per uso domestico nel 1983, il video da 8mm nel 1988, il primo videoregistratore digitale nel 1985 e così via, fino al 1995, anno in cui venne lanciata la PlayStation

Nei 45 anni della sua attività, l'azienda di 20 dipendenti si è trasformata in una multinazionale che dà lavoro ad oltre 100.000 persone in tutto il mondo. Akio Morita aveva compreso sin dall'inizio la necessità di superare i confini nazionali per operare sul mercato globale.

Morita si assicurò che il marchio Sony fosse messo in evidenza su tutti i prodotti realizzati dall'azienda. Ben presto Sony divenne un'importante realtà internazionale. Nel 1960 venne fondata la Sony Corporation of America, mentre nel 1968 fu la volta della Sony UK Limited. Una volta avviata la vendita dei prodotti sui mercati stranieri, sembrò logico cominciare a produrli localmente. Nel 1972 venne aperto uno stabilimento a San Diego, a cui fece seguito, nel 1974, lo stabilimento di Bridgend, destinato a rifornire il mercato britannico ed europeo. Akio Morita era fermamente intenzionato a preservare lo spirito di iniziativa e di innovazione caratteristico dell'azienda, evitando che questa si trasformasse in un'entità enorme soffocata dalla burocrazia. La sua filosofia si può riassumere nel concetto di "localizzazione globale."

Le attività sono quindi ripartite tra piccoli gruppi gestiti come aziende autonome, ciascuna delle quali progetta e sviluppa prodotti che vengono poi "venduti" all'interno del gruppo principale. Le funzioni di ricerca e pianificazione strategica, oltre alla pubblicità e al marketing, sono gestite a livello centrale e costituiscono l'elemento di coesione tra le diverse aziende.

Negli ultimi anni Sony, conquistato il mercato dell'hardware, si è posta l'obiettivo di raggiungere una posizione di preminenza nel mercato del software. Dopo aver rivoluzionato il modo in cui si ascolta musica o si guarda un film, Sony intendeva intraprendere la produzione di software da utilizzare sul proprio hardware.

Pertanto, nel gennaio del 1988 acquistò la CBS Records Inc., dando vita alla Sony Music Entertainment, e nel 1989 la Columbia Pictures, creando la Sony Pictures Entertainment.

Il lancio della PlayStation è stato il momento culminante di un piano a lungo termine per assumere una posizione di rilievo nel fiorente mercato dei videogiochi. Nel 1988 Sony aveva stretto un accordo con Nintendo per sviluppare una unità CD-ROM per il Super Famicom a 16 bit, una console che si pensava di immettere sul mercato nel giro di un anno e mezzo.

Alla base di questo progetto c'era la tecnologia CD-ROM/XA, sviluppata da Sony e Philips, un'estensione del formato CD-ROM che combina informazioni e dati audio e video compressi, rendendoli tutti accessibili simultaneamente grazie all'impiego di hardware aggiuntivo. Sony aveva anche in progetto di sviluppare un'altra console Nintendo compatibile: un sistema di intrattenimento integrato su cui fosse possibile utilizzare sia le cartucce SFC che un nuovo formato CD progettato dalla Sony stessa e la cui licenza era di proprietà esclusiva dell'azienda. Questo formato proprietario, denominato SuperDisc, avrebbe anche costituito la base dell'unità CD-ROM di Nintendo - era nata così la PlayStation!

Grazie alle vaste risorse resesi disponibili con la creazione di Sony Music e Sony Pictures, Sony aveva da tempo individuato al proprio interno le potenzialità per creare un nuovo tipo di videogiochi su CD-ROM. Mentre il progetto della PlayStation cominciava a delinearsi, Nintendo si sentì sempre più messa da parte e vide drasticamente ridimensionarsi il proprio ruolo nei piani della Sony. Nintendo capì che il successo della Sony avrebbe potuto minacciare la sua sopravvivenza e con grande sorpresa e fastidio della Sony annunciò nel 1991 di aver stretto un accordo con la Philips per lo sviluppo di una piattaforma CD-ROM per il Super Nintendo. Dopo lunghe contese legali Nintendo riuscì a svincolarsi dal contratto precedentemente firmato con Sony, ma lo sviluppo della PlayStation fu portato avanti, confidando che sarebbe stata raggiunta un'intesa con la Nintendo per l'utilizzo del suo software.

Alla fine del 1992 Sony, Nintendo e Philips stipularono un accordo che consentiva alla PlayStation di supportare CD-ROM SNES lasciando però la Nintendo esclusiva proprietaria dei diritti sui giochi da essa prodotti. La versione della PlayStation sviluppata in quel periodo non entrò mai in produzione.

Ma arrivata a quel punto Sony non intendeva abbandonare del tutto l'idea, e ingegneri e progettisti si rimisero all'opera. Il lancio della PS-X nel 1993 venne salutato con entusiasmo dagli addetti del settore. Sony era riuscita a creare una console unica ed esclusiva e ad andare ben oltre i formati esistenti. Forte della passata esperienza, Sony aveva capito che non bastava produrre il miglior hardware, ma occorreva anche poter contare sul supporto e il riconoscimento dei migliori sviluppatori di software. L'azienda reclutò quindi i migliori e si assicurò la collaborazione di compagnie del calibro di Konami e Namco sin dalle primissime fasi del progetto. La PlayStation infatti si prestava benissimo ad essere utilizzata come terreno di coltura per i prodotti arcade.

Sony ha speso oltre 479 milioni di euro nello sviluppo della PlayStation, ma l'investimento è stato ampiamente ripagato. Nell'agosto del 1998, nel mondo ne erano state vendute oltre 40 milioni di unità.

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